05.11.2025

Conversazione sul Chill Ya Jolo

Il racconto del CEO Andrea Cabib per Wine Enthusiast

Chill Ya Jolo: così è nato un nuovo vino

Wine Enthusiast: Come sono iniziate le conversazioni per il lancio di Chill Ya Jolo? Ci sono stati degli spunti che hanno alimentato questa decisione?

Andrea Cabib: “Appena sono entrato come AD a Badia a Coltibuono ho analizzato la gamma di vini e a chi questi vini erano rivolti.
Tutti vini certamente eccezionali con un filo conduttore legato al rispetto del territorio e dei vitigni autoctoni del chianti.
Un grande e forte pilastro che ha tenuto in piedi per moltissimi anni e ha fatto sviluppare un brand straordinario come Badia a Coltibuono
Ho pensato però che in un mercato così complicato e frammentato come quello attuale, occorreva creare dei nuovi pilastri che avrebbero dato solidità al marchio e allargato la base clienti intercettando nuovi consumatori e trend.
Da un lato abbiamo quindi fatto un rebranding della storica etichetta del chianti classico e della riserva ritornando alla bellezza e alla storicità dell’etichetta di Coltibuono del passato, proprio per trasmettere in maniera ancora più profonda la storia di Coltibuono.
Al contempo ci siamo mossi in maniera molto innovativa su un progetto che potesse intercettare nuovi consumatori e un nuovo mercato
Dopo un confronto con Maurizio Castelli, storico enologo di Coltibuono, è venuta quindi l’idea di creare un vino rosso , fresco , con tannini morbidi e perfetto da consumarsi fresco, con una bassa gradazione.
Il vitigno sarebbe stato ciliegiolo, vitigno usato nella ricetta storica del chianti classico.
La bottiglia doveva essere trasparente per trasmettere ancora di più un messaggio di freschezza, per mostrare il bellissimo colore e per far capire che sullo scaffale la posizione ideale sarebbe stata quella vicino ai rosati e ai bianchi piuttosto che ai vini rossi.
Il vino aveva bisogno anche di un’immagine fresca e allegra come fresco è il vino e da qui è nato per caso con i nostri amici di Dalla Terra che ci rappresentano in USA, il gioco di parole chill ya jolo.
Il vino è Chill nella sua essenza! Nome omen.”

Quali fattori avete considerato per il packaging?

“Per il packaging abbiamo voluto essere pop, il nome lo era e allora anche l’etichetta lo sarebbe stato.
La coccinella da sempre è vista come una portafortuna e qui a Coltibuono si trovano spessissimo che svolazzano fra le vigne e nel giardino dell’abbazia.
La nostra coccinella è simpatica ma è anche insolita e originale e deve stupire come deve stupire il vino
Alla prima abbiamo creato due versioni diverse, erano talmente belle che abbiamo voluto usarle entrambe.
Il Vino non avrebbe avuto la capsula perché in un vino così pop, less is more.
Per chiudere il cerchio abbiamo realizzato dei divertenti cartoni con una grandissima e allegra coccinella…abbiamo pensato che nei locali che fanno by the glass molto spesso si vedono i cartoni che arredano e i nostri cartoni messi uno a fianco all’altro sono davvero irresistibili.”

Cosa ritenete essenziale dal punto di vista stilistico?

“Il vino deve avere una piacevolezza immediata. Il piacere inizia dagli occhi e il colore del nostro ciliegiolo è straordinario; l’etichetta trasmette allegria e suscita grande curiosità. Il vino piace, piace a tutti ed è perfetto bevuto fresco come aperitivo, con un panino, una pizza, un piatto di pasta o anche carne bianca o un pesce. Il Chill Ya Jolo è il vino che non c’era.”

Come stanno reagendo i consumatori più giovani?

“I consumatori, devo dire di ogni età hanno preso estremamente bene il vino. È un vino che in maniera molto contemporanea valorizza uno storico vitigno autoctono toscano…tradizione e innovazione in un giusto balance… questo è il segreto.”

C’è qualcosa che cambieresti o qualche insegnamento che porterai con te nello sviluppo di futuri brand o prodotti?”

“L’insegnamento è che occorre sempre osare.
Che la tradizione si sposa molto bene con l’innovazione e che questa dicotomia genera un grande stimolo di crescita…
Si perché ora ti parlo della nuova idea di Coltibuono…”