Wine Enthusiast: Come sono iniziate le conversazioni per il lancio di Chill Ya Jolo? Ci sono stati degli spunti che hanno alimentato questa decisione?
Andrea Cabib: “Appena sono entrato come AD a Badia a Coltibuono ho analizzato la gamma di vini e a chi questi vini erano rivolti.
Tutti vini certamente eccezionali con un filo conduttore legato al rispetto del territorio e dei vitigni autoctoni del chianti.
Un grande e forte pilastro che ha tenuto in piedi per moltissimi anni e ha fatto sviluppare un brand straordinario come Badia a Coltibuono
Ho pensato però che in un mercato così complicato e frammentato come quello attuale, occorreva creare dei nuovi pilastri che avrebbero dato solidità al marchio e allargato la base clienti intercettando nuovi consumatori e trend.
Da un lato abbiamo quindi fatto un rebranding della storica etichetta del chianti classico e della riserva ritornando alla bellezza e alla storicità dell’etichetta di Coltibuono del passato, proprio per trasmettere in maniera ancora più profonda la storia di Coltibuono.
Al contempo ci siamo mossi in maniera molto innovativa su un progetto che potesse intercettare nuovi consumatori e un nuovo mercato
Dopo un confronto con Maurizio Castelli, storico enologo di Coltibuono, è venuta quindi l’idea di creare un vino rosso , fresco , con tannini morbidi e perfetto da consumarsi fresco, con una bassa gradazione.
Il vitigno sarebbe stato ciliegiolo, vitigno usato nella ricetta storica del chianti classico.
La bottiglia doveva essere trasparente per trasmettere ancora di più un messaggio di freschezza, per mostrare il bellissimo colore e per far capire che sullo scaffale la posizione ideale sarebbe stata quella vicino ai rosati e ai bianchi piuttosto che ai vini rossi.
Il vino aveva bisogno anche di un’immagine fresca e allegra come fresco è il vino e da qui è nato per caso con i nostri amici di Dalla Terra che ci rappresentano in USA, il gioco di parole chill ya jolo.
Il vino è Chill nella sua essenza! Nome omen.”
• Quali fattori avete considerato per il packaging?
“Per il packaging abbiamo voluto essere pop, il nome lo era e allora anche l’etichetta lo sarebbe stato.
La coccinella da sempre è vista come una portafortuna e qui a Coltibuono si trovano spessissimo che svolazzano fra le vigne e nel giardino dell’abbazia.
La nostra coccinella è simpatica ma è anche insolita e originale e deve stupire come deve stupire il vino
Alla prima abbiamo creato due versioni diverse, erano talmente belle che abbiamo voluto usarle entrambe.
Il Vino non avrebbe avuto la capsula perché in un vino così pop, less is more.
Per chiudere il cerchio abbiamo realizzato dei divertenti cartoni con una grandissima e allegra coccinella…abbiamo pensato che nei locali che fanno by the glass molto spesso si vedono i cartoni che arredano e i nostri cartoni messi uno a fianco all’altro sono davvero irresistibili.”
• Cosa ritenete essenziale dal punto di vista stilistico?
“Il vino deve avere una piacevolezza immediata. Il piacere inizia dagli occhi e il colore del nostro ciliegiolo è straordinario; l’etichetta trasmette allegria e suscita grande curiosità. Il vino piace, piace a tutti ed è perfetto bevuto fresco come aperitivo, con un panino, una pizza, un piatto di pasta o anche carne bianca o un pesce. Il Chill Ya Jolo è il vino che non c’era.”
• Come stanno reagendo i consumatori più giovani?
“I consumatori, devo dire di ogni età hanno preso estremamente bene il vino. È un vino che in maniera molto contemporanea valorizza uno storico vitigno autoctono toscano…tradizione e innovazione in un giusto balance… questo è il segreto.”
• C’è qualcosa che cambieresti o qualche insegnamento che porterai con te nello sviluppo di futuri brand o prodotti?”
“L’insegnamento è che occorre sempre osare.
Che la tradizione si sposa molto bene con l’innovazione e che questa dicotomia genera un grande stimolo di crescita…
Si perché ora ti parlo della nuova idea di Coltibuono…”
Badia a Coltibuono apre le porte ad un importante momento di riflessione. Domenica 12 ottobre alle ore 18, nello storico refettorio si terrà la presentazione del libro “SIAMO LIBERI?- Resistenza e Liberazione nella Valle dell’Arno: racconti e memorie generazionali”, libro edito da I libri di Mompracem e scritto con un progetto collettivo da Enzo Brogi, Arlo Bigazzi, Giuseppe Giachi, Sergio Traquandi, Giampiero Bigazzi, Giorgio Torricelli e Stefano Beccastrini.
Nello stesso contesto verrà presentato anche il volume “L’urne de’ forti. Una storia novecentesca di minatori, militari e partigiani”, edizione ExCogita, di Stefano Beccastrini. Volume dedicato al partigiano Franco Stucchi Prinetti.
A seguire, per chi lo desidera, sarà possibile partecipare ad un aperitivo a buffet con prodotti locali ed un calice del nostro vino ad un costo di 20€ a persona.
per info/prenotazioni: reception@coltibuono.com
Fine settimana intenso con l’Eroica che ha attraversato le strade del Chianti, ma anche con il folto gruppo di escursionisti che hanno partecipato all’escursione enogastronomica “Eroici a piedi 2025”, organizzata dall’associazione “Radici del Chianti”.
Punto di ritrovo l’Avamposto di Coltibuono e successiva visita ai monumentali spazi di Badia a Coltibuono con buffet e vino dell’azienda.
Felici di aver potuto condividere la bellezza di Badia a Coltibuono con gli ospiti e con organizzatori e partecipanti a “Eroici a Piedi 2025”
link: Radici del Chianti
Crediti fotografici: Radici in Chianti APS (https://www.radicinchianti.org)
Buona la prima!
Horta, festa della biodiversità agricola è stata accolta con entusiasmo da centinaia di persone accorse nel grande prato de L’Avamposto di Badia a Coltibuono, dove erano stati allestiti stand di produttori locali, giochi per bambini e punti ristoro. Non sono mancati momenti di riflessione e di confronto sul tema della salvaguardia della biodiversità, alternati ad escursioni ed attività di svago.
Horta, nella Roma antica ed ancor prima dagli etruschi, era considerata una divinità protettrice dei campi coltivati. Magari si trattava di una divinità venerata anche nel villaggio etrusco-romano di Cetamura, situato nei boschi di Badia a Coltibuono.
Una festa per ritrovare la radici profonde del rapporto tra l’uomo e la natura.
Il successo dell’iniziativa ripaga gli sforzi dell’associazione Radici del Chianti che, in collaborazione con il circolo della Società Filarmonica di Gaiole e l’associazione La Racchetta, ha organizzato Horta per sensibilizzare il pubblico su un tema di grande attualità: la salvaguardia del patrimonio animale e vegetale attraverso comportamenti sostenibili che non compromettano l’equilibrio ambientale. Temi che fanno parte del bagaglio storico di Badia a Coltibuono.
Il festival è stato patrocinato dai comuni di Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti e Cavriglia.
Da Badia a Coltibuono un grazie agli organizzatori ed ai partecipanti a questa prima edizione di Horta.

Domenica 21 settembre, dalle 10,30 alle 18, L’Avamposto di Coltibuono diventa il cuore pulsante della biodiversità.
Badia a Coltibuono, Società Filarmonica di Gaiole in Chianti, La Racchetta Antincendi boschivi e associazione Radici del Chianti presentano un evento dedicato ai custodi delle specie autoctone: agricoltori, allevatori e produttori che scelgono la genuinità e il rispetto della natura.
Un viaggio nel cuore della biodiversità con degustazioni e vendita di prodotti locali, escursioni guidate all’Abbazia e ai giardini monumentali, tavole rotonde, aree didattiche per grandi e piccoli e un’atmosfera autentica fatta di incontri, sapori e racconti.
Dalle erbe aromatiche ai grani antichi, dal miele al vino, dalle carni pregiate ai legumi rari. Un’occasione per scoprire ed assaggiare prodotti genuini e per riflettere sul valore di un’agricoltura fatta al ritmo delle stagioni. Il programma completo su sito Radici del Chianti
Vi aspettiamo.
Vi aspettiamo per condividere profumi ed aromo dei vini di Badia a Coltibuono
Dopo alcune stagioni impegnative per la vendemmia 2025 arrivano segnali positivi: ottima la qualità delle uve ed incremento delle quantità rispetto all’annata precedente.
L’inverno con temperature basse ma non troppo rigide, accompagnato da una primavera fresca, ha permesso alle piante di sviluppare un buon ciclo vegetativo. Le piogge primaverili hanno garantito delle buone riserve idriche.
Le temperature estive, caratterizzate da percepibili escursioni termiche nelle ore notturne, hanno portato ad una buona maturazione dei grappoli che si presentano sani e ben conformati. Risultato ottenuto anche grazie ad un’attenta gestione dei vigneti a conduzione biologica.
Dall’imminente vendemmia ci aspettiamo una buona quantità di frutti e soprattutto una qualità elevata. Con questi presupposti aspettiamo con trepidazione che dalla cantina ci giunga il profumo del mosto del nostro Chianti Classico!

La nota rivista The Times ha stilato la lista dei 16 migliori hotel con vigneti in Toscana. Badia a Coltibuono è inserita nella prestigiosa lista ed indicata come una delle migliori struttura per una vacnza rilassante.
“La Toscana -scrive Mia Aimaro Ogden, autrice dell’articolo assieme a Marina Spironetti- incarna quella visione perfetta dell’Italia che continua a sedurre il mondo.”
Una visione fatta di vigneti, cipressi, paesaggi seguceni, buona tavola e del buon vino “Super Tuscan o Chianti Classico”.
Trent’anni fa, Bernardo Bertolucci regalava al mondo uno sguardo sensuale, delicato e profondo sulla Toscana e sull’adolescenza, con “Io ballo da sola”. Colline morbide, cipressi, oliveti e vigne diventano sfondo e simbolo di libertà, scoperta e desiderio, in un film che ha segnato l’immaginario collettivo. Nella luce dorata del Chianti Classico, tra ville rinascimentali e silenzi millenari, nasceva una nuova icona: Liv Tyler.
A rendere omaggio a questo capolavoro, una proiezione speciale in Piazza del Campo, a Siena, nel cuore di un territorio oggi candidato a Patrimonio Unesco. Sul palco, accanto al regista e al pubblico, anche l’attore Premio Oscar Jeremy Irons, protagonista del film, che ha ricordato con affetto il suo legame con la Toscana:
“È uno dei posti più belli del mondo: clima mite, grande cucina, vini straordinari. Io bevo vino italiano, spesso Chianti Classico. E tra le etichette che amo – of course – c’è Badia a Coltibuono”.
Proprio il giorno della proiezione Jeremy Irons, accompagnato dalla consorte Sinéad Cusack, è voluto tornare a Badia a Coltibuono, accolto con amicizia da Emanuela Stucchi Prinetti, con cui condivide un’amicizia di lunga data. Un pranzo semplice, in famiglia, tra le antiche mura dell’Abbazia, ha rinnovato un legame affettuoso e autentico, fatto di rispetto, stima e memorie comuni. Al conviviale ritrovo hanno partecipato anche gli attori Roberto Zibetti e Ignazio Oliva, il produttore Jeremy Thomas, Valentina Ricciardelli della Fondazione Bernardo Bertolucci e Cosima Spender con Valerio Bonelli.
Un’inaspettata dichiarazione d’amore e una visita che ci onora profondamente. Perché il vino, quando nasce da un luogo vero, da una storia millenaria e da una visione culturale, sa attraversare il tempo, lo schermo e i cuori.

Oltre 60 i sommelier che stanno partecipando alla 17° edizione del JETCUP, unico concorso italiano per il miglior sommelier in Giappone, sponsorizzato da Japan-Europe Trading Co., con la collaborazione di Badia a Coltibuono.
Il vincitore sarà insignito del titolo di “Ambasciatore del Vino d’Italia” dall’Ambasciata della Repubblica Italiana in Giappone.
Altre novità dalla terra del Sol Levante: ChillYajolo, ChillRosè sono appena arrivati in Giappone e sono già di tendenza tra i professionisti del vino.