Loc. Badia a Coltibuono
53013 Gaiole in Chianti (SI)
Tel. 0577 74481 int. 250
Email reception@coltibuono.com
GPS: 43.494765, 11.449528
Caso più unico che raro Badia a Coltibuono conserva ancora oggi la sua struttura originaria: nel 1051 il monaco Giovanni Gualberto ricevette in dono, da potenti signori feudali locali, la chiesa di San Lorenzo a Coltibuono dove si insediò una comunità di monaci vallombrosani che godette subito di alta considerazione grazie allo spirito riformatore e polemico nei confronti della dilagante corruzione del clero e che assunse in breve un preminente ruolo religioso, politico, sociale ed economico.
Già dai primi decenni ne conseguirono numerose donazioni di grandi proprietà, ad opera dell’aristocrazia, e di modesti appezzamenti di poveri contadini in cerca di riparo e protezione in una turbolenta epoca storica.
Badia a Coltibuono raggiunse così un ragguardevole assetto proprietario che, caso particolare, non fu più disperso o frazionato nei secoli a seguire.
I monaci vallombrosani, attenti studiosi e sensibili alla valorizzazione delle risorse offerte dalla natura, dettero nuovo impulso alla coltivazione delle terre in particolare alla vite e all’olivo. Continuando quelle attività già praticate fin dal III secolo a.C. dagli etruschi e dai romani del vicino villaggio di Cetamura del Chianti. Fu introdotta anche la coltivazione dell’abete bianco e del castagno; specie arboree ancora presenti nei boschi che circondano l’abbazia.
Il nome latino Badia Cultusboni, attestato nelle antiche carte, esprime nei suoi molteplici significati l’essenza di questo luogo: cultura della terra, dello spirito e delle cose buone.
In un documento della fine del XII secolo, proveniente dagli archivi dell’abbazia, si trova una delle prime citazioni del toponimo Chianti.
Gli ottimi vini, prodotti fin dalle origini a Badia a Coltibuono, erano conosciuti ed apprezzati anche da Lorenzo il Magnifico.
Dopo la soppressione del monastero, nel 1810 a seguito degli editti napoleonici, la tradizione vitivinicola e olivicola fu portata avanti dai nuovi proprietari.